Rivoluzione Monetaria! No al signoraggio!

LA FONTE DI OGNI MALE

Scritto da: Rivoluzione Monetaria!

Tutto il denaro che esiste non è della collettività che lo usa, è di una banca privata: B.C.E., Banca Centrale Europea, con sede centrale a Francoforte sul Meno.

Se avete capito che:

tutto il denaro che esiste è un prestito che una banca PRIVATA ci ha concesso; avete capito proprio bene.

Le banche centrali emettono il denaro solo prestandolo!

(TRALASCIO VOLUTAMENTE IL SIGNORAGGIO SECONDARIO, CHE SPERO SI APPROFONDISCA A PARTE, MAGARI CLICCANDO QUI).

Sarebbe a dire che siamo indebitati per tutti i soldi che esistono, più un’ incredibile cifra di denaro inesistente.

Detto ancora più semplice: di tutti i soldi che noi paghiamo in tasse, credendo di finanziare strade, ospedali, istruzione, ecc., solo qualche centesimo va a destinarsi ad opere per la collettività. Sostanzialmente paghiamo per saldare gli interessi sul debito pubblico, ma tutti i soldi che esistono sono debito!

Il meccanismo di inbebitamento:

Lo stato riceve soldi (tutti quelli che esistono!) a cambio di titoli di stato.

I titoli di stato sono come la promessa di pagherò bancario che FIRMI quando acquisti una cosa senza disporre della liquidità necessaria, ma avendo la speranza che con essa creerai maggior ricchezza, con la quale poi estinguerai il debito e starai anche meglio. Peccato che, se tu, Stato, produci più merci da far circolare o implementi i servizi che hai da offrire (quindi converrai con che sei più “ricco”), devi farti “prestare” altri soldi, quindi indebitarti ulteriormente, per permettere al popolo la fruizione di questa ricchezza che tu, Stato, hai prodotto.

Es.: Tu sei lo Stato (collettività) ed ottieni un prestito iniziale di 100 e quei 100 sono tutti i soldi che hai (l’esempio si basa su un’ipotetica nazione all’inizio della monetarizzazione degli scambi). Se al 1 gennaio ti hanno prestato 100 e quei 100 sono tutti i soldi che esistono, come potrai restituire 105 al 31 dicembre?

Come può lo Stato crescere, se la quantità di moneta e la sua gestione è affidata incondizionatamente alle regole di loschi usurai?!

Al posto di emettere moneta, lo Stato emette dei “pagherò” (titoli di Stato, detti anche Titoli del Debito Pubblico) che producono un guadagno nel tempo, (tra 2% e 4% circa); mentre una banconota da 10 euro vale 10 euro oggi e sempre 10 euro varrà tra cent’anni. Per di più, la banca paga questi “Bond” (nome ultimamente usato nei tg per dire Titoli di Stato) all’85% (es.: per un titolo di Stato da 100 la banca “presta” 85, si dice che glielo “sconta” all’85%) e quindi riesce a specularci su abbastanza facilmente, vendendoli e ricomprandoli. Poi, quando il titolo di stato non vale più nulla viene declassato. Questo perché lo “commerciano” così tanto che “bruciano”, in un mese di compra e vendi “taroccato”, i proventi che scaturirebbero dopo 20 anni.

Se compro un titolo a 100 e lo rivendo dopo un mese a 106 (quindi ho venduto il titolo al prezzo di facciata più i proventi che sarebbero scaturiti dopo un anno di possesso ad un interesse del 6%)  vuol dire che per il primo anno colui che ha comprato il titolo non guadagnerà nulla; se si vende e rivende il titolo alla fine si potrà facilmente dedurre il meccanismo che porta il “Bond” a non valere più nulla.

Lo “stato” a quel punto, per non fallire (?!) e per impedire che la situazione gli “scappi di mano” e che i poveri fessi (vedi i truffati dai bond argentini ed il popolo argentino intero) inizino una rivolta, risolleva l’economia e riavvia il sistema di credito, “cedendo forzatamente” beni della collettività (strade, sanità, ferrovie,…), come saldo del debito collettivo contrattosi con le banche e con le grosse corporations appaltatrici (ovviamente spalleggiate dalle banche centrali e dalle banche commerciali che detengono le quote di controllo delle banche centrali); mentre paga quattro spiccioli ai poveri fessi (piccoli investitori).

Il debito pubblico italiano è nato insieme all’Italia e non è mai sceso, ci sono state un paio di brevi parentesi temporali nelle quali il debito rimase invariato*.

Siamo in ostaggio delle banche!

Il creditore potresti essere anche tu, comprando un titolo di stato, ma fidati che tu da questo sistema al massimo puoi chiudere in pari, mentre le banche estorcono tutto!

I frutti del tuo lavoro, la tua vita (8 ore al giorno, 5 giorni alla settimana per 40 anni della tua vita, che cos’è se non la tua vita?!), il tuo destino.

La banca centrale non ha l’oro da restituirci (e neanche serve per dare valore alla moneta dal 15 agosto 1971), però ha la promessa che se non gli restituiamo tutti i soldi che abbiamo (cosa che ovviamente è impossibile) può espropriare quello che vuole dalle proprietà della collettività.

I “politici” sono solo dei “camerieri dei banchieri”**, perché è il governatore della banca centrale di emissione che decide in ultima istanza se uno Stato deve fallire (ed immaginati le conseguenze) o se può venirgli concessa la grazia (l’uso della moneta).

Il denaro ha assunto il rango dal quale gli dei sono stati scalzati.

Il denaro è stato definito nel libro “Euroschiavi” come “motivatore universale”, e lo credo bene! A Napoli, per poche migliaia di euro, si può assoldare un sicario che faccia fuori qualcuno (si legga Gomorra di Roberto Saviano), dovunque chiunque è disposto a cedere anche beni ai quali è particolarmente legato, purché ci sia abbastanza denaro a sanare la ferita emotiva che la cessione di proprietà può provocare. Il vero Dio ora ha la faccia di una banconota e, come prima, chi amministrava i simboli divini dominava il popolo, così ora, chi amministra i simboli monetari domina i popoli.

Sono i banchieri i nuovi papa-re.

Sono loro che daranno il lavoro a tuo nipote e negheranno soldi alla ricerca medica o all’assistenza sociale. Sono loro che decidono cosa nelle università si studierà e quello che no. Sono loro che hanno imposto le religioni ufficiali di Stato.

Per dire della gravità della cosa; il prestito di tutti i valori monetari “concesso” dalla banca centrale alla popolazione origina sempre un mostruoso debito (la moneta viene definita “debito/credito inesigibile” proprio in virtù di questo fatto), che è caricato alla base del 260-270% d’interessi***.

QUESTO REATO SI CHIAMA USURA!

Il tacere questo incredibile ladrocinio facendo finta di essere paladini dei beni e del bene della collettività si chiama TRUFFA.

LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI NOSTRI AMMINISTRATORI È BEN CONSAPEVOLE DELLO STATO DELLE COSE E SI SPALLEGGIA PER COPRIRE I VERI HITLER, PER POTERSI SPOLPARE LE OSSA DEL POPOLO (avanzi dei banchieri) DAVANTI ALLE TELECAMERE. PREMESSO QUESTO, SI PROFILA ANCHE IL REATO DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE.

COL DENARO CARICATO DI COSÌ PESANTI TASSI D’INTERESSE ALLA FONTE, È IMPOSSIBILE ESSERE PUNTUALI NEL RISARCIRE I PROPRI DEBITI, E SE QUALCUNO SI TOGLIE LA VITA PER UN PROTESTO È PERCHÉ LA BANCA FUNZIONA A USURA.

QUESTO È UN ALTRO REATO: ISTIGAZIONE AL SUICIDIO.

APPOSTARSI TRA LE PASSIVITÀ I PROVENTI DERIVANTI DALL’EMISSIONE DELLA MONETA SI CHIAMA FALSO IN BILANCIO (che ormai non significa quasi più un “pesce”).

QUESTA NON È DEMOCRAZIA È USUROCRAZIA!

GIACINTO AURITI DENUNCIÒ I GOVERNATORI, MA LA COLLETTIVITÀ NON NE È MAI VENUTA A CONOSCENZA.

DOPO LA DENUNCIA AD AURITI GLI FU IMPOSTO UN RISARCIMENTO DANNI CIVILISTICO PER “LITE TEMERARIA” (CHE CACCHIO SIGNIFICA?!!!),  NON UNA QUERELA PER DIFFAMAZIONE! QUESTO TESTIMONIA ANCORA UNA VOLTA (SE CE NE FOSSE BISOGNO) CHE AURITI AVEVA RAGIONE DA VENDERE.

A QUESTO PUNTO BISOGNA ESSERE LITIGIOSI TEMERARIAMENTE.

– NO AL SIGNORAGGIO!

– NO ALL’USURA!

*

** così furono apostrofati da Ezra Pound (non sono fascista, non lo sono mai stato e non sono di nessun altro “ismo” che serve solo ad asservire le menti, impedendogli di ragionare per conto proprio sul ruolo delle collettività e dell’individuo in esse inserito)

***che il valore al denaro lo induca il popolo è ormai un dato di fatto provato scientificamente e se tutti i valori monetari sono del popolo e la banca invece all’atto dell’emissione li iscrive nel suo stato patrimoniale, significa che espropria il popolo del 100% dei valori monetari e per di più contabilizzandoli come una passività, indebita il popolo per una quantità di denaro pari a quella espropriata, quindi si arriva al 200%, poi si sommino gli interessi dovuti al tasso ufficiale di sconto e tutte le altre imposte e si arriva a quel fatidico 260-270%.